L'educazione del cucciolo

Educare significa accompagnare il cucciolo nell’allargamento dei propri orizzonti, favorendo esperienze positive nei confronti di persone diverse e condurlo in luoghi consoni, via via sempre più complessi, abituandolo gradualmente agli stimoli imposti dal complesso mondo degli umani.

 

Tutti i cuccioli hanno bisogno di imparare a comportarsi bene, se vogliono stare sempre con noi.

Rispondere al proprio nome, non saltare addosso agli sconosciuti e nemmeno al proprietario (a meno che non sia espressamente richiesto), non tirare al guinzaglio, lasciarsi spazzolare, ispezionare le varie parti del colpo, non elemosinare cibo durante i pasti della famiglia, non salire sui divani o letti. Questa è la base per costruire un rapporto sano e felice con il nostro cane. Naturalmente il modo più semplice per educare il vostro cane sarà quello di partecipare a delle lezioni di educazione di base da parte di un educare cinofilo, ma per cercare di aiutarvi a gettare le basi per un corretto rapporto, cercheremo qui di spiegare come affrontare l’arrivo di un cucciolo e la sua prima educazione.

 

Un tempo, la spinosa questione della dominanza veniva risolta con delle regole ferree che, se seguite alla lettera, facevano acquisire al proprietario uno status di capobranco. Recenti studi sui lupi hanno smontato questa teoria, anche se alcune regole di buona educazione dovrebbero essere sempre fatte rispettare. Non lasciate che sia il cane a decidere in casa:non è uno sbaglio se decidete che il cane può salire sul divano, è uno sbaglio se lui, in virtù della vostra concessione, lo pretende e cerca di spodestare voi e i vostri eventuali ospiti. Ma se siete voi a decidere quando può salire, se lui aspetta il vostro permesso prima di farlo, allora manterrete la giusta prospettiva del rapporto e avrete la possibilità di godervi il vostro cane in grande libertà. Educare un cane significa essere una guida sicura per lui in un mondo- quello urbano- che non gli appartiene naturalmente, significa istruirlo nel riconoscimento delle regole sociali che non sono proprie della sua specie. Fino a qualche anno fa si diceva che l’età giusta per cominciare ad addestrare ed educare un cane era intorno ai sei mesi. Prima, infatti non avrebbe potuto reggere l’addestramento basato sulla punizione, la correzione e le sensazioni sgradevoli. Oggigiorno, per fortuna, esistono molti addestratori ed educatori cinofili che hanno preso le distanze da tali metodi, abbassando drasticamente l’età di approccio all’educazione. Utilizzando le metodologie giuste, basate sul rinforzo positivo e la corretta gratificazione dei comportamenti, si può iniziare non appena il cucciolo è abbastanza grande per imparare…quindi subito!

Ricordatevi, comunque, che è solo un cucciolo e non si può pretendere da lui un perfetto comportamento in ogni momento. Inoltre, esattamente come un bambino, non è corretto negare le sue iniziative: dovrà fare le sue esperienze    (sotto il vostro controllo) e pian piano capire ciò che è bene e ciò che è male, gratificando e premiando i comportamenti positivi.

Se invece si segue solo la strada della correzione ad ogni costo, l’unica cosa che si otterrà, nel migliore dei casi, è un cane svogliato, apatico ed inibito; nel peggiore dei casi il cane vi vedrà come una figura negativa, se non addirittura una possibile minaccia dalla quale fuggire.

STAR BENE PRIMA DI TUTTO…

Per essere ben disposti all’apprendimento, bisogna che le condizioni del cucciolo siano buone e che tutte le sue necessità siano soddisfatte. Ogni cucciolo ha le sue esigenze, ma ci sono bisogni imprescindibili che vanno soddisfatti per il benessere psicofisico di tutti i cani:

  • Somministrare al cucciolo cibo di buona qualità
  • Vivere in un ambiente pulito.
  • Almeno tre passeggiate al giorno, se vive in appartamento.
  • Giocare libero con il proprietario, in un ambiente sicuro, con giochi stimolanti
  • Giocare libero con i suoi simili
  • Il training, se condotto correttamente, è un gioco che mantiene attive le capacità cognitive dell’animale, un cane che non fa nulla tutto il giorno può diventare nervoso, stressato e addirittura presentare comportamenti patologici.

 

 

 

       IL GUINZAGLIO.

 

La prima volta che metterete il guinzaglio al vostro cucciolo fatelo per riportarlo in casa: prendetelo in braccio e portatelo fuori, poi camminate insieme verso casa, per lui sarà rassicurante andare verso un luogo conosciuto. È comunque probabile che si ribelli a questa innaturale costrizione, ma non vi preoccupate. Aspettate che si calmi, rimanendo fermi e premiatelo, con un bocconcino appetitoso, non appena raggiunge uno stato di calma. Non accarezzatelo nel tentativo di rassicurarlo mentre tira, perché premiereste quell’ atteggiamento, come se avesse ragione a divincolarsi. Lasciate sempre il guinzaglio lento e lungo, richiamatelo e provate a fare qualche passo insieme. Se si allontana e tira con ostinazione fermatevi, aspettate che si calmi e ricominciate. Ben presto capirà che il guinzaglio non è una cosa negativa, anzi, che indossarlo consente delle cose divertenti insieme.

 

Soprattutto nelle prime uscite prestate molta attenzione a lui: non permettete che il vostro cane stia al guinzaglio per i fatti suoi, annusando in giro (può essere pericoloso per la sua salute se dovesse ingerire qualcosa di tossico), zizzagando a destra e sinistra.

Abituate il cane a stare sempre dallo stesso lato. Aiutatevi con un bocconcino prelibato ad attirare l’attenzione del cane in caso di bisogno. Cercate di variare spesso l’andatura e di cambiare anche direzione, in modo da tenere il cane concentrato su quello che sta facendo. Il guinzaglio non deve stare in tensione, deve essere il vostro rapporto a tenervi legato, non una corda.

Fate in modo che ad ogni azione corrisponda un comando verbale: se vi fermate dite “fermo”, quando riprendete a camminare dite”piede”e partite con la gamba accanto al cane…imparerà per associazione il significato delle parole. Siate coerenti, sempre: i comportamenti, una volta sperimentati, vengono immagazzinati nel cervello del cane e messi a repertorio, sia quelli positivi sia quelli negativi. Trovarsi nella brutta situazione di dover correggere anziché insegnare è molto fastidioso, impegnativo e frustrante, sia per il cane sia per il proprietario, che poteva tranquillamente prevenire il problema con calma e pianificazione.

 

L’AUTOMOBILE.

 

Molti cani manifestano il mal d’auto con vomito, nausea e ipersalivazione. Talvolta la questione è solo psicologica, in quanto il cane inizia a sbavare anche con l’auto ferma.

Con l’abitudine le cose migliorano. Se ci si accorge che il cucciolo soffre di mal d’auto è opportuno iniziare a farlo abituare alla vettura quando questa è ferma, con il portellone aperto e associando la permanenza dentro con qualche bocconcino.

Si può iniziare poi a mettere in moto la macchina e a suonare il clacson allo scopo di ricreare la situazione del percorso normale. Giorno dopo giorno si possono allungare i tempi, finchè non si raggiunge la tranquillità. Un’avvertenza importante è quella di tenere sempre il cane in condizioni di sicurezza, sia per lui sia per noi: usare la rete di protezione o le cinture di sicurezza per cani…deve stare sempre nella parte posteriore dell’auto. Le cinture sono un ottimo metodo per evitare che il cane, quando si apre lo sportello, possa scendere dall’auto senza controllo (ovviamente il rischio è quello di essere investito).

Non lasciate mai il cane in auto da solo, per vari motivi: colpo di calore ( vedi la sezione pronto soccorso) e furti ( il Golden è un cane di razza ormai apprezzata e quindi costituisce un’allettante preda di ladri).

 

 

IL COMPORTAMENTO DEL CANE

 

 

  • PAURA: il cane porta indietro le orecchie e la coda fra le zampe.
  • SOTTOMISSIONE: orecchie basse, coda fra le zampe; il cane può mostrare la pancia al soggetto dominante
  • DOMINANZA: orecchie erette, sguardo fisso sul soggetto interlocutore, collo dritto, coda in alto sopra la schiena.
  • AGGRESSIVITA’: dopo gli atteggiamenti del punto precedente le labbra si increspano e si alzano a scoprire i denti, il pelo sul collo e sulla schiena si alza.
  • ALLEGRIA-DISPONIBILITA’: il cane si muove con scioltezza nei confronti dell’altro soggetto, la bocca semiaperta, le orecchie portate morbide, la coda portata all’altezza della schiena…il cane scodinzola.

 

I PREMI.

Il metodo migliore per insegnare al vostro cucciolo ciò che deve fare è premiarlo quando fa la cosa giusta, anche se ciò avviene per caso. Se, per esempio, vi accorgete che si sta sedendo, ditegli SEDUTO e poi premiatelo: un po’ alla volta assocerà il comando all’azione. Come premio sarà sufficiente un complimento detto in tono affettuoso e soddisfatto, accompagnato da una carezza. Di regola i premi vanno dati alla fine dell’azione desiderata, ad esempio quando ha finito di fare la pipì nel posto giusto. Non premiatelo mai gratuitamente, ma solo per il giusto motivo.

 

LE PUNIZIONI,

Evitare le punizioni fisiche, ma piuttosto ignorare il cane quando fa qualcosa di sbagliato: è la punizione peggiore per lui.

Ad esempio potete incrociare le braccia e guardare nella direzione opposta a lui. Quando lo sgridate non alzate la voce ma usate un tono duro e secco. Quando volete essere autorevoli guardatelo dritto negli occhi, come farebbe un leader. Un’altra possibilità è quella di punirlo come farebbe la mamma; la cagna afferra i cuccioli per la collottola, senza mai fargli male; oppure la mamma li tiene con una zampa a pancia all’aria finchè si calmano. Le punizioni vanno interrotte quando il cucciolo ha capito, cioè quando assume un atteggiamento di sottomissione. Le punizioni fatte a posteriori, anche solo dopo pochi minuti, sono assolutamente inutili perché il cucciolo non è in grado di associare i due eventi. Evitate di mandarlo a cuccia dopo una sgridata, in modo che il suo rifugio non si trasformi in un luogo di punizione. Infine, ricordate, che fare la pace ha un’importanza sociale anche fra gli animali.

 COME EDUCARE IL CUCCIOLO A FARE I BISOGNI FUORI CASA.

 

Portate il cucciolo fuori casa subito dopo ogni pasto, dopo ogni pisolino e anche dopo il gioco: sono questi i momenti in cui in genere ne ha bisogno. Il metodo corretto consiste nel premiarlo quando fa i suoi bisogni fuori casa e non di punirlo quando li fa in casa. Se vi accorgete che sta per fare pipì in casa (se annusa e gira in tondo) portatelo fuori (o sul giornale se non ha completato il protocollo vaccinale). Quando fa i bisogni nel posto giusto dite BRAVO e date un bocconcino prelibato. Quando avrà terminato il protocollo vaccinale eliminate subito l’abitudine del giornale e portatelo fuori casa. Il cucciolo fino ai quattro mesi non è in grado di controllare i suoi bisogni: non siate troppo severi.